mercoledì 27 maggio 2009

Tutti vs. Nessuno

Un bel corso di linguistica francese che seguii al terzo anno di università era dedicato allo studio dell'implicito, e mi insegnò che una frase pronunciata, o scritta, può darci molte più informazioni di quelle che ci immagineremmo al primo ascolto o alla prima lettura. Accanto al contenu posé, ovvero l'informazione espilicita, abbiamo delle componenti implicite: i présupposés e i sous-entendus, rispettivamente presupposti e sottointesi. Per far si che una conversazione abbia luogo, c'è la necessità che il presupposto venga condiviso, perchè se contestato la comunicazione cade, o meglio la comunicazione potrà anche continuare, ma ognuno parlerà da solo..
Dico questo perchè sempre più spesso mi trovo a fare ricorso a queste nozioni, e a dover ringraziare il giorno che le ho studiate, perchè mi permettono di capire che la gente non è pazza, sta solo contestando il mio présupposé, per un motivo lontano dalla follia o dalla difficoltà a interpretare le mie parole, ma molto vicino all'invidia ed altri di questi gioiosi* sentimenti.
Se io dico: "Nel luogo X c'era QUALCUNO", intendo dire che c'era qualche persona, e te le elenco.
Se tu dici: "Alla cena Y c'erano TUTTI", dovrei presupporre che intendi tutte le persone.
Beh, in apparenza, niente di più semplice.
Il problema nasce quando tu rispondi alla mia affermazione ("nel luogo X c'era qualcuno") dicendo che "ah.. ma allora non c'era proprio nessuno, speriamo che la prossima settimana qualcuno venga"; e quando io domando "ah! sono venute anche A, B, C, D e K alla cena Y?" e tu mi rispondi "No."
A questo punto vorrei mettermi le mani nei capelli e urlare forte, perchè non c'è peggiore conversazione di una basata, non solo sulle informazioni implicite, che con un notevole sforzo possono anche essere rintracciate, ma sulle iformazioni implicite cattive. Ma invece decido di lasciare che il presupposto cada e che la comunicazione termini.
é evidente come la risposta "non c'era proprio nessuno, speriamo che la prossima settimana qualcuno venga" è una contestazione del presupposto della mia affermazione. C'era QUALCUNO, quelle persone sono reali, e presenti. Ma il suo NESSUNO serve a sminuire la mia esperienza.
Allo stesso modo dire "c'erano tutti" quando TUTTI, evidentemente, non c'erano, serve per rimarcare che "mancavi solo tu", anche se questo non è vero.

Detto questo, devo ammettere che è magnifico sapere che la lingua è, al contrario della matematica, è un'opinione.


* "gioiosi sentimenti" ha ovviamente un sottinteso. Sto facendo un po' di ironia! :)

lunedì 25 maggio 2009

keep holding on



Nuovi progetti. Nuove speranze si mescolano ad altre più o meno vecchie, e più o meno realizzate. Rimanere fermi in un punto ad aspettare che quello che avevo sperato per me si realizzi non ha senso in questo momento, non per me almeno. Preferisco cambiare rotta e prefiggermi un nuovo scopo. Perchè d'altronde anche il percorso per raggiungere qualcosa di nuovo può dare qualche soddisfazione, anche se non è esattamente quella che ci aspettavamo.

*

"... E menomale che c'abbiamo il carattere che ci permette di riderci sopra"
.
Io vorrei che non ci fosse nemmeno il bisogno di doverci ridere sù, vorrei che tante insoddisfazioni non esistessero proprio. Ma... è un periodo del cavolo. E bisogna per forza riderci sù, non posso fare altrimenti.

martedì 5 maggio 2009



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I'm standing on the bridge

I'm waiting in the dark

I thought that you'd be here by now

There's nothing but the rain

No footsteps on the ground

I'm listening but there's no sound

antiques