mercoledì 30 dicembre 2009

Domani è l'ultimo giorno del 2009. Si ebbene si.
Non voglio fare un riassunto di come sia andato quest'anno, nè tanto meno di come si sia pietosamente concluso, perchè temo che rielaborare tutto metterebbe in serio pericolo la mia salute mentale. Mi sono svegliata piangendo per la frustrazione, per la rabbia e l'incredulità per quello che le mie povere orecchie hanno dovuto sentire ieri.. o quello che i miei poveri occhi hanno dovuto leggere, visto che di sms si tratta.. Ed ho proseguito per un'oretta buona, mentre con gli occhi gonfi di lacrime continuavo a piastrarmi i capelli allo specchio. Non potevo fermarmi. Non ora.
Il fine di questo post, è unicamente quello di ringraziare quest'anno per tutte le volte che mi ha salvata da un arresto cardiaco, visto le immonde quantità di stress che ho dovuto subire. Le chiazze rosse sulla pancia vanno anche bene, benissimo in confronto.
E ringrazio me che, nonostante tutto, mi sono piegata, ma ce l'ho fatta a non spezzarmi ancora.
E mando a fanculo tutti quelli che mi hanno fatto soffrire, che mi hanno angosciato la vita, quelli che mi hanno detto con velate parole che sono una stronza, quelli che mi hanno illusa, quelli che hanno bisogno di parlarmi dopo tre anni che mi hanno allontanata manco la peste, quelli che invece si sono allontanati senza motivo, quelli che vorrebbero rivedermi "perchè sai.. mi sei sempre piaciuta, però sono fidanzato.. casomai un caffè..", quelli che mi hanno parlato dietro, quelli che mi hanno detto "sei ingrassata..", quelli che "ciao! ti sei messa l'eyeliner male.", quelli che "ciao! i tuoi abiti non sono coordinati", quelli che ancora mi chiedono "ma l'hai trovato un lavoro?", "ma non la fai la specialistica?", "ma perchè non te ne vai all'estero?"..
Io dove andrò non lo so.. ma un suggerimento per tutti voi ce l'ho....



Buon anno!

martedì 3 novembre 2009

(be)witch





ps ♥ tanti auguri a me che un anno fa in questo giorno mi laureavo

mercoledì 28 ottobre 2009

Mercoledì 27 ottobre
ore 17.10 esatte

Il secondo bicchiere di tè è appena finito. Mentre mi perdevo nei meandri dei ricordi guardando foto di un paio di anni fa. Ricordare bei momenti passati, con in sottofondo musica relativa a quei periodi, da una sensazione decisamente strana. Se appena stamattina, come ogni mattina da un po' di tempo a questa parte, mi convincevo che la mia vita è questa; come se tutto quello per cui ho studiato, tutto quello che ho sognato, o anche vissuto fosse solo un ricordo lontano.. Ora mi sembra, grazie a certi ricordi, di aver preso la scossa. Ho la sensazione che non devo lasciar perdere, questa situazione non deve necessariamente essere la mia vita se non mi rispecchia, se non la sento mia, non ancora almeno.
Nel complesso, in effetti, lo scenario della mia attuale vita è abbastanza raccapricciante, fatto di giornate vuote, conversazioni futili, stimoli intellettuali quasi pari allo zero, situazione sentimentale nulla, incomprensioni con persone che nella tua vita avresti pensato che ti avrebbero sempre e solo difeso da tutto e tutti, mentre invece riescono a difendere tutto e tutti, si, tranne che me.
Bizzarro.
Si, bizzarro credo che sia l'aggettivo più corretto da usare per tutta questa situazione, perchè mi sembra che riesca a rendere bene l'idea dell'incongruenza di questa vita, dell'incomprensibilità di queste persone, dell'ingiustizia di questa società.

Detto questo... detto questo. Direbbe Paolo Bitta.
E io invece, detto questo, dico che non ho scritto nulla di tutto ciò che volevo scrivere. O meglio, tutto ciò che ho scritto sembra uno spin-off del mio pensiero di partenza.
Bizzarro, anche questo.

lunedì 26 ottobre 2009



"L'orgoglio," osservò Mary, che si piccava della solidità dei suoi ragionamenti, "è un difetto piuttosto comune, io ritengo. In base a tutto quanto ho letto, sono convinta che è anzi comunissimo nell'umana natura, la quale vi è particolarmente incline, e ben pochi sono fra noi coloro che non nutrono un senso di compiacimento per una qualunque loro dote, vera o immaginaria che sia. Vanità e orgoglio sono due concetti ben diversi, sebbene i due termini vengano spesso usati come sinonimi. Si può essere orgogliosi senza essere vanitosi. L'orgoglio si collega piuttosto all'opinione che abbiamo di noi medesimi, la vanità a ciò che desidereremmo fosse l'opinione altrui."

venerdì 23 ottobre 2009


I'm all out of love, all out of faith
I would give everything just for a taste
Everything's here, all out of place
Losing my memory, saving my face

lunedì 28 settembre 2009

Tanto il passato torna sempre.

Credere che il passato sia passato è solo una stupidissima illusione. In ogni caso ciò che si crede passato tornerà, spesso in maniera del tutto inaspettata, nelle nostre vite. Fortunato, poi, sarà colui il quale riceverà visita di un passato felice, che ha lasciato bei ricordi e dolci sensazioni. Un po' meno fortunato sarà colui che, invece, dovrà fare di nuovo i conti con un passato che di bei ricordi e dolci sensazioni ne ha lasciate pochissime se non nessuna, e che, anzi, si è cercato per lunghi anni di dimenticare e di allontanare dai nostri pensieri.
Allora si dovrà scegliere se lasciare di nuovo a quel passato la possibilità di tornare, di spiegarci e di deluderci ancora, o se sbattergli la porta in faccia e chiudere tutto così, per sempre.

domenica 27 settembre 2009

Ci sono legami che non si possono recidere. Sono legami che hanno alla base non un semplice affetto, ma un bisogno incondizionato di quella persona. Un bisogno troppo difficile da descrivere a parole. Non si tratta solamente del bisogno di avere accanto fisicamente quella persona, nè soltanto di sapere che quella persona ci vuole bene o ci ama. C'è un desiderio di serenità per quella persona. C'è la speranza che quella persona abbia tutto il meglio dalla vita, la consapevolezza di essere disposti a tutto per il bene di quella persona.
Sono legami che assomigliano alle rose selvatiche. La loro bellezza e la loro delicatezza fa si che ci innamoriamo di loro, e che si cerchi di proteggerle ad oltranza. Ma le loro spine sono li a ricordarci che sanno difendersi da sole, per questo a volte ci pungono e una grande goccia di sangue scende sulle nostre dita. Il male che ci faranno in quel momento sarà per ricordarci che non sempre sarà come speriamo noi, che non sempre i nostri consigli saranno ascoltati, che nonostante tutto la vita è la loro ed è giusto che la vivano come credano. Ma non saremo capaci di allontanarci, nonostante il dolore, e accetteremo le loro scelte, perchè non si può semplicemente decidere di cambiare l'amore incondizionato che sentiamo dentro noi stessi.
D'altronde si potrebbe dire di amare davvero quella rosa, se invece di lasciarle vivere la sua vita tra le insidie dei rovi, alla ricerca della luce, la portassimo via e la rinchiudessimo in una splendente teca di cristallo?

mercoledì 23 settembre 2009

La "sindrome dei tre scagnozzi"

Ho talmente tante cose di cui parlare, idee che girano da più giorni nella mia testa, che non riesco a focalizzarne nessuna. Non riesco a pensare per più di 10 minuti allo stesso argomento, senza distogliere la mia attenzione. Mi guardo intorno, come a cercare qualcosa, ma non so cosa. Guardo nel vuoto ed è come se la mia mente si isolasse, per qualche momento non ci sono pensieri, nè alcun sentimento.
In una puntata dei Simpson, il Signor Burns va dal dottore, e viene a sapere di avere tutte le malattie possibili e immaginabili. Ma il medico gli spiega tale fenomeno, chiamato sindrome dei tre scagnozzi, mostrandogli un'immagine. è come se troppe persone stessero cercando di entrare contemporaneamente in una stessa porta, involontariamente vanno a formare un "tappo" e in questo modo nessuna riesce a passare. Il Signor Burns, quindi, è ancora vivo per il fatto che le malattie, cercando di entrare tutte insieme, fanno si che non ne entri nessuna.
In effetti mi sento un po' come Burns. Se troppi pensieri si accalcano per impadronirsi della mia mente, e cercano di entrare tutti insieme spingendosi l'un l'altro nessuno ci riuscirà davvero. E forse saranno proprio i miei stessi pensieri a salvarmi la vita.

*


mercoledì 16 settembre 2009

Happy 1st birthday

Dopo una lunga assenza, ritorno qui per ricordare del 16 settembre di una anno fa, quando carica di adrenalina per la laurea imminente e di aspettative decisi di aprire un nuovo blog, Like It Or Not, un blog che segnava l'inizio di un nuova fase, di una nuova vita, o almeno credevo. Certe cose non cambiano, alcune non cambieranno mai, altre però cambiano. Qualcuna in meglio, altre inevitabilmente in peggio. Ad ogni modo questo blog è stato mio compagno di viaggio per un anno, molte cose sono successe, anche se pochissime di quelle che mi aspettavo o immaginavo. Per certo è stato un anno pieno, anche questo. Like it or not, d'altronde.. E mai come ora mi rendo conto che nessun nome sarebbe stato più adatto per questo blog. Avrei voluto avere una foto di una torta con una candelina sopra. Ma come si dice spesso basta il pensiero.


"Brindo a NOI e a questa vita
pace, amore e gioia infinita"

martedì 7 luglio 2009




"ogni tanto stanco manco stai lottando con Rocky e Rambo, ma ne vale la pena anche quando ci sono quelle sere che sono più dure.."

mercoledì 24 giugno 2009

tired.

Non dal punto di vista fisico, il corpo ancora regge bene, tanto che con la rabbia che ho in corpo, forse, riuscirei anche a scalare l'Everest. Stanca, dal punto di vista mentale. Sono stanca di pensare. Di rimuginare su decisioni prese, mio malgrado, dagli altri. Di dover convivere con le ingiustizie di questa stupida società. Di andare a votare per il mio Paese e scoprire che il 77% degli aventi diritto al voto se ne è fregato di questo referendum. Di andare a vedere i quadri dei voti di fine anno di una scuola superiore del mio quartiere e vedere con i miei occhi che in una classe, precisamente una terza, di 25 persone: 23 alunni sono stati bocciati, 1 alunno è stato rimandato a settembre e 1 è stato promosso. Il problema non possono essere i ragazzi. Non solo, almeno.

Detto questo, rivolgo un ringraziamento particolare al Ministro Gelmini, e questa generazione di Professori, che stanno rovinando la scuola pubblica italiana, che stanno allontanando i ragazzi dalla cultura, che non sanno insegnare loro il rispetto, la giustizia e l'onestà, perchè, loro per primi, sono incapaci di dimostrarli ai loro alunni.

Vergogna.

lunedì 22 giugno 2009

l'ingnoranza dilaga, la meritocrazia è definitivamente scomparsa, e noi ci ritroviamo a vivere in questo schifo di società.

E io voglio dire solo poche parole.

Metteteveli nel culo i vostri consigli, le vostre "opportunità", i vostri giudizi, le vostre facce supponenti, le vostre "verità assolute", le vostre facili soluzioni, le vostre certezze, le vostre capacità di farvi rispettare, i vostri sproloqui, le vostre frasi fatte e le vostre affermazioni prive di senso logico e grammaticale.

Quando un vostro parere non è espressamente chiesto tentevelo per voi, anche se credete che quello che state dicendo abbia un senso. Perchè, evidentemente, un senso non ce l'ha. E questa vita è già abbastanza dura da sopportare per poter stare anche a sentire le vostre stronzate.

mercoledì 3 giugno 2009

tiramisù alle fragole


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Ingredienti:
5 uova
500 gr di mascarpone
8 cucchiai di zucchero
400 gr di savoiardi
2 cestini di fragole
succo li limone

Procedimento:
La sera prima occorre mettere a macerare le fragole tagliate a fettine con 4 cucchiai di zucchero e altrettanti di succo di limone, così che facciano un bel po' di succo che ci servirà in seguito per bagnare i savoiardi. Cominciamo, ora, con il procedimento vero e proprio: per prima cosa si montano i tuorli con lo zucchero, fino ad ottenere una crema schiumosa, poi si aggiunge il mascapone e si continua a mescolare fino a che non abbiamo più grumi di mascapone, per ultimi aggiungiamo gli albumi montati a neve a parte.
Adesso che la crema è pronta separiamo le fragole dal loro succo e iniziamo a immergere rapidamente un savoiardo alla volta nel succo di fragole allungato con un bicchiere d'acqua e a disporli in una pirofila. Alterniamo, così, uno strato di savoiardi, uno di crema al mascarpone e uno di fragole. Poi di nuovo uno di savoiardi, uno di crema e uno di fragole e... il dolce è pronto!

Bon appetit!
:)

mercoledì 27 maggio 2009

Tutti vs. Nessuno

Un bel corso di linguistica francese che seguii al terzo anno di università era dedicato allo studio dell'implicito, e mi insegnò che una frase pronunciata, o scritta, può darci molte più informazioni di quelle che ci immagineremmo al primo ascolto o alla prima lettura. Accanto al contenu posé, ovvero l'informazione espilicita, abbiamo delle componenti implicite: i présupposés e i sous-entendus, rispettivamente presupposti e sottointesi. Per far si che una conversazione abbia luogo, c'è la necessità che il presupposto venga condiviso, perchè se contestato la comunicazione cade, o meglio la comunicazione potrà anche continuare, ma ognuno parlerà da solo..
Dico questo perchè sempre più spesso mi trovo a fare ricorso a queste nozioni, e a dover ringraziare il giorno che le ho studiate, perchè mi permettono di capire che la gente non è pazza, sta solo contestando il mio présupposé, per un motivo lontano dalla follia o dalla difficoltà a interpretare le mie parole, ma molto vicino all'invidia ed altri di questi gioiosi* sentimenti.
Se io dico: "Nel luogo X c'era QUALCUNO", intendo dire che c'era qualche persona, e te le elenco.
Se tu dici: "Alla cena Y c'erano TUTTI", dovrei presupporre che intendi tutte le persone.
Beh, in apparenza, niente di più semplice.
Il problema nasce quando tu rispondi alla mia affermazione ("nel luogo X c'era qualcuno") dicendo che "ah.. ma allora non c'era proprio nessuno, speriamo che la prossima settimana qualcuno venga"; e quando io domando "ah! sono venute anche A, B, C, D e K alla cena Y?" e tu mi rispondi "No."
A questo punto vorrei mettermi le mani nei capelli e urlare forte, perchè non c'è peggiore conversazione di una basata, non solo sulle informazioni implicite, che con un notevole sforzo possono anche essere rintracciate, ma sulle iformazioni implicite cattive. Ma invece decido di lasciare che il presupposto cada e che la comunicazione termini.
é evidente come la risposta "non c'era proprio nessuno, speriamo che la prossima settimana qualcuno venga" è una contestazione del presupposto della mia affermazione. C'era QUALCUNO, quelle persone sono reali, e presenti. Ma il suo NESSUNO serve a sminuire la mia esperienza.
Allo stesso modo dire "c'erano tutti" quando TUTTI, evidentemente, non c'erano, serve per rimarcare che "mancavi solo tu", anche se questo non è vero.

Detto questo, devo ammettere che è magnifico sapere che la lingua è, al contrario della matematica, è un'opinione.


* "gioiosi sentimenti" ha ovviamente un sottinteso. Sto facendo un po' di ironia! :)

lunedì 25 maggio 2009

keep holding on



Nuovi progetti. Nuove speranze si mescolano ad altre più o meno vecchie, e più o meno realizzate. Rimanere fermi in un punto ad aspettare che quello che avevo sperato per me si realizzi non ha senso in questo momento, non per me almeno. Preferisco cambiare rotta e prefiggermi un nuovo scopo. Perchè d'altronde anche il percorso per raggiungere qualcosa di nuovo può dare qualche soddisfazione, anche se non è esattamente quella che ci aspettavamo.

*

"... E menomale che c'abbiamo il carattere che ci permette di riderci sopra"
.
Io vorrei che non ci fosse nemmeno il bisogno di doverci ridere sù, vorrei che tante insoddisfazioni non esistessero proprio. Ma... è un periodo del cavolo. E bisogna per forza riderci sù, non posso fare altrimenti.

martedì 5 maggio 2009



__________________________________________
I'm standing on the bridge

I'm waiting in the dark

I thought that you'd be here by now

There's nothing but the rain

No footsteps on the ground

I'm listening but there's no sound

antiques

giovedì 30 aprile 2009

il sale della vita


I can't forget you. I've gone crazy from the moment I met you.

mercoledì 29 aprile 2009

walking on a highway


Ho la sensazione di camminare su un'autostrada, dove tutto scorre veloce. E mi sento trascinata da tutta questa velocità. Anche se la mia andatura è ancora incerta e alterna fasi di spavelderia ad altre di riflessione, beneficia della sensazione di movimento creata dalle situazioni che mi ruotano intorno.

sabato 25 aprile 2009

questione di punti di vista


Che alla terza uscita scatti il bacio, ci può stare, era prevedibile. Ma io non credo possibile che dopo un paio di baci mi si prenda la mano.. Non ce la faccio. è la banalizzazione di gesti intimi, che sono in questo momento completamente fuori luogo.. Come posso tenergli la mano se fino a due giorni fa ancora aspettavo un'altra persona? Sinceramente, preferisco mettergli il braccio intorno alla vita, e sfiorargli con una mano il sedere, mi viene più naturale, più fisico, meno sentimentale. Ieri mi sembrava di vivere in uno di quei film commedia in cui due persone escono insieme ed è palese che non si rincontreranno mai più. Un bacio pessimo, oltre ad essere per niente sentito.. (almeno da parte mia). Ho tenuto gli occhi aperti per creare un contatto visivo, per vedere l'eccitazione nei suoi occhi. Poteva essere divertente, ma i suoi erano chiusi. Allora ho tenuto chiusi anche i miei, nella speranza di sentire qualcosa.. Il nulla. Che devo dire? Che sono confusa? Sarò confusa.. Ma di certo il suo bacio non mia ha aiutata nemmeno a distrarmi un po', e che diamine.

mercoledì 22 aprile 2009

"Qual'è il tuo problema?!"

Di solito si chiede agli altri, quando fanno qualcosa che non comprendiamo. Qualcosa che a buon bisogno ci fa anche un po' inca**are.
Non so quale sia esattamente il mio. Così, alla domanda "Ma che problemi hai?" o a quella appena sopra citata, non so cosa rispondere, o meglio, cosa risponderMI.
So per certo che qualcuno mi ha definita una stron*a fuori dal mondo. Detto questo, chiudo questo post. Perchè ne sono convita anch'io.

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Solo poche persone sanno apprezzare anche i miei silenzi. E dirmi "oh, no problem".

lunedì 20 aprile 2009

on tiptoe

Ci sono melodie che, anche se ascoltate per un breve attimo o con distrazione, hanno il potere di riportarci a momenti passati, o meglio, a forti emozioni del passato. Alcune riportano alla mente bei ricordi e sentimenti svaniti, ormai, nel nulla. Altre, invece, riaprono ferite non del tutto cicatrizzate e sensazioni non ancora superate del tutto. In un attimo senti il tempo fermarsi. Una sensazione di vuoto, e mille domande mi assalgono. Inevitabilmente.
Più e più volte mi sono detta di non pensarci più, di non nominarlo nemmeno. L'ho bloccato su messenger perchè odiavo questo tira e molla continuo che non portava mai da nessuna parte. Perchè non sopportavo che fosse il nostro unico canale di comunicazione. E non sopportavo il fatto di trascorrere interminabili ore a riflettere su quelle cavolo di conversazioni stampate su carta per poterle analizzare da sola in camera da letto a tarda sera con le lacrime agli occhi. Cosa voleva dire? Perchè avrà usato questa parola piuttosto che un'altra? Sono pazza o solo ingenua? O forse è pazzo lui? Ho pregato Dio di trovarlo sotto casa mia, che mi diceva che tutto ciò che voleva ero io. Ho sperato in una sua chiamata, un messaggio o anche un fottutissimo squillo. Ma niente. Niente di tutto ciò. O quasi.
Ma forse qualcosa si sta smuovendo. In me. Forse comincio a lasciarmi andare. Comincio a permettere a qualcun altro di entrare, anche se in punta di piedi, nella mia vita. Non so come andrà a finire. E in realtà non lo voglio neanche sapere. Non mi interessa..

lunedì 13 aprile 2009

it's not fair.

...
and I think you're really mean
I think you're really mean
I think you're really mean
...
oh, it's not fair
and it's really not ok
it's really not ok
it's really not ok

lunedì 6 aprile 2009

credo di avere un blocco sentimentale

canto
canto
canto


Stop lookin' at what you ain't got
and start bein' thankful for what you do got


You're gonna be a shining star


Just live your life.. (?)

mercoledì 25 marzo 2009

Finchè c'è vita c'è speranza!

Ho paura di diventare monotona, e rendere, di conseguenza, monotono questo blog. Ma ultimamente rifletto molto spesso sulle aspettative e sulle speranze che abbiamo ripetto alla nostra vita. Mi capita di pensare alle scelte che ho fatto, alle strade che ho percorso, ai sogni che ho rincorso. E di dove queste scelte, queste strade e questi sogni mi abbiano portata. Non si tratta di rimpiangere alcuna di queste scelte, nè di domandarsi se sarebbe stato meglio percorrere un'altra strada, nè di dire che inseguire quel sogno sia stata una perdita di tempo. Rigrazio me stessa per il coraggio delle scelte prese, per l'ostinazione con cui ho seguito una strada fino alla fine di essa e per la sincerità con la quale ho inseguito i miei sogni. Si tratta piuttosto di tirare le somme e vedere quali risultati queste scelte, queste strade e questi sogni hanno dato. Il problema nasce dal fatto che in alcuni momenti mi sembra non abbiano portato a nulla. In cuor mio so che non è vero, e che i loro risultati li hanno dati, sebbene siano solo in parte quello che mi aspettavo. Probabilmente uno dei risultati più evidenti al quale hanno portato è il fatto di avere una conoscenza più profonda del genere umano, delle dinamiche relazionali e interpersonali, oltre ad avermi privato di un po' della mia innata speranza, della mia frivolezza e della mia serenità. A volte mi fermo a riflettere e mi chiedo se mai un giorno tornerò come prima, se tornerò a credere che le persone possono cambiare, che chi si applica vedrà i risultati, che "tutto il male fatto torna indietro", che "finchè c'è vita c'è speranza". Ma credo di si, perchè io so, in cuor mio, di essere sempre la stessa, e che quello che vedono gli altri altro non è che uno spesso strato di corteccia creato ad arte per non permettere più agli altri di far male alla mia anima.

martedì 17 marzo 2009

I love shopping (in saldo)

Dato che stamattina ho lavorato, come commessa, o come Schiavo Pasquale visto che probabilmente potrò lavorare solo per una settimana, e che questa sarà dedicata quasi eclusivamente a risistemare il negozio, a fare il cambio di stagione e a piegare innumerevoli magliette, maglioni, pantaloni, cappotti, piumini, sciarpe e chi più ne ha più ne metta visto che si tratta di un outlet, questo pomeriggio è dedicato a del sano riposo.
Detto questo devo ammettere un vantaggio in tutto ciò, e cioè che domani si vedranno i risultati della mattinata trascorsa a salire e scendere da una scala, a chinarsi e rialzarsi con in braccio 10 chili di vestiti. Sono sicura che, anche se oggi pomeriggio sento gambe e braccia tramare dalla stanchezza, domani mattina sarò tonica e in forma come se avessi fatto una seduta di un paio d'ore di aerobica o di step, ma con il vantaggio di essere pagata per farlo. Ah però con lo svantaggio di averci rimesso un paio di leggings neri visto che nel tentativo di risistemarmi dopo gli sforzi è partita una cucitura, questo andava detto. E credo che li metterò in conto alla titolare se a fine settimana mi dirà che il mio lavoro finisce lì, causa il "poco lavoro di questi tempi".

Cambiando discorso, ma rimanendo in tema "abbigliamento femminile" ho scoperto, dopo aver ritovato una svariata quantità di scontrini di negozi e di ricevute bancomat in una deliziosa scatola decorata a decoupage, in camera mia, che i saldi invernali appena trascorsi sono stati molto proficui, e credo di aver fatto i migliori affari di tutti questi 23, quasi 24 anni (anche se in effetti saranno 10 anni, non ricordo che andavo a fare spese da sola quando ero una bambina.. ma fa niente, andiamo avanti) di shopping-da-saldi.
Con la modica cifra di (rullo di tamburi) 112,95 euro ho comprato:
- un top blu;
- una giacca blu (e ti credo che faccio compro il top BLU e poi non ho una giacca da metterci sopra?);
- un paio di stivali beige scamosciati;
- una maglietta-vestitino a mezze maniche nera con un fiocco della stessa stoffa sul petto;
- una maglietta bianca a manica lunga (questa era essenziale) con il marchio in brillantini;
- una camicia con delle minuscole righe verticali e maniche a 3/4 (che è troppo difficile da descrivere);
- una cintura alta nera fatta da sottilissime striscette di pelle;
- una maglietta nera - tipo camicia- ma con il taglio sotto il petto e molto morbida;
- un maglione-mini-abito a collo alto nero
- una maglietta nera con un collo alto molto ampio e molto "molle" a maniche lunghe, che però io farò diventare a maniche corte (ci sarà da ridere il momento che mi metterò lì a tagliare le maniche!)

... e basta.
Credo almeno, perchè ho comprato anche qualcos'altro ma non mi pare ci fossero più i saldi!
:)

domenica 15 marzo 2009

if it makes you happy,

non significa per forza che it makes me happy, too.
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Sheryl Crow - If It Makes You Happy

giovedì 12 marzo 2009

Amor, c'ha nullo amato amar perdona,

mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.

Altra memoria letteraria, questa volta dal Trattato d'amore di Andrea Cappellano, un religioso (da cui il nome) francese, scritto in latino, verso la fine del VII secolo; nella regola IX si legge: "Nessuno può amare se non è spinto dalla forza dell'amore"; e nella regola XXVI: "L'amore non può rifiutare nulla all'amore". Ma l'ineluttabilità dell'amore, che, superando la volontà dell'individuo, con una forza quasi sovrumana, riesce sempre a far innamorare chi è "gentile" di cuore, rendendolo vittima, eletta ma anche sfortunata, e prigioniero del suo potere, è un concetto già della letteratura classica, ma specialmente dei romanzi cavallereschi e dello Stil Novo. Tristano, Lancillotto e Ginevra, che saranno ricordati da Dante al v. 128, sono illustri campioni del luogo letterario del "fole amor", dell'amore cioè che oscura la ragione e sconvolge l'animo, portando spesso alla morte.

Tratto dall'antologia sulla Divina Commedia, a cura di S. Jacomuzzi, A. Dughera, G. Ioli, V Jacomuzzi, edito da SEI.




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lunedì 2 marzo 2009

mercoledì 18 febbraio 2009

The more I like to let it go

Esistono cose che in un secondo possono scatenare dentro di te sensazioni così forti da non essere in grado descriverle. E quando senti questa emozione crescere dentro di te, ti senti carica, di nuovo.
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1.35-36 sometimes it takes just one second to feel something

lunedì 16 febbraio 2009

formica nell'animo?

L'essere fermi in un punto della propria vita è una condizione estremamente delicata. Le speranze e le aspettative che riguardano un futuro che si considerava prossimo si affievoliscono. La voglia di provare, cercare e trovare vanno ad intermittenza, così come la serenità. Gli stati d'animo troppo velocemente si alternano. E le sensazioni diventano intercambiabili. Il rischio di indietreggiare e cadere nella noia, il famoso Re di tutti i mali, è in agguato e bisogna far ricorso a tutte le riserve che erano state preparate per affrontare situazioni come questa.

Le brave formiche sanno quando è il momento di fare scorta di qualcosa e metterla da parte per i momenti di bisogno. Io la mia scorta di buona volontà, di sorrisi e di fiducia ce l'ho, e forse è il momento adatto di tirala fuori.

domenica 15 febbraio 2009

'Cause it's a bittersweet symphony this life



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mercoledì a Roma ha nevicato?

lunedì 9 febbraio 2009

Quando quattro chiacchiere diventano una seduta psicanalitica

Sono sempre più perplessa e confusa dalle dinamiche interpersonali. Se è vero che spesso le prime impressioni possono trarre in inganno, è altrettanto vero che quello che segue la prima impressione raramente è equivocabile. Spesso siamo noi a non vedere quello che dovrebbe, invece, saltare agli occhi. Di una persona che parla molto di sè stessa pensiamo che sia un'egocentrica, ma conseguentemente, questo ci da un'informazione ancora più preziosa perchè parlare troppo di sè, implica anche il fatto, da non sottovalutare, di non avere interesse di sapere qualcosa anche degli altri.
In linea di massima mi fanno tenerezza queste persone, perchè dietro un'autoesaltazione ho sempre creduto ci fosse una profonda insicurezza, una malcelata invidia, una ingiustificata voglia di sminuire gli altri, o una smisurata voglia di apparire.
Fondamentalmente, però, non le sopporto. Semplicemente perchè detesto il fatto che per valorizzare sè stessi si debba sminuire gli altri.
Per citare il da me soprannominato Fabio Topazio, faccio mia una frase che fu pronunciata in un contesto a dir poco inappropriato, ma che spero invece venga valorizzata in questa situazione. In fondo chi sono io per dirlo? Ad ogni modo:

A me non la si fa.

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Oh, my life is changing everyday,
In every possible way.
And oh, my dreams, it's never quite as it seems.
Dreams - Cranberries

giovedì 5 febbraio 2009

(oh yeah!)

Tonight you're falling in love
Let me go now
This feeling's tearing me up
Here we go now

Metro Station - Shake It

mercoledì 4 febbraio 2009

Proverbio cinese:

Colui che nasce non protetto dagli déi, anche se cadrà all'indietro si romperà il naso.

lunedì 26 gennaio 2009

The non-happy ending of a non-love story


Che io abbia sbagliato tutto è possibile, non pretendo di dire il contrario. Ciò non toglie che ci ho provato con tutte le mie forze, ho detto tutto quello che mi passava nella testa, o per meglio dire, nel cuore. Vuol dire che non doveva essere così come lo avevo immaginato io. E ora che, forse, ho finalmente realizzato che non era esattamente la storia d'amore perfetta che credevo, o meglio, non era proprio una storia d'amore, la smetterò di fare voli pindarici, di pensare che.. di credere che.. di dire "secondo me". Non era come pensavo; è stata tutta una stupidissima illusione, fatta di sguardi, di sensazioni e di semplici parole, ma comunque un'illusione. Ed è arrivata l'ora di dire basta.


Non tutte le ciambelle riescono col buco.

sabato 24 gennaio 2009

Cosa pensano di noi gli inglesi?

Tratto da I segreti di Londra, di Corrado Augias:

Il professor Lucio Sponza, un economista veneziano che insegna da anni alla University of Westminster, ha dedicato all'argomento un bello studio, Italian Immigrants in Nineteenth Century: Realities and Images, dove si può leggere fra le altre questa frase chiave: 'On one side of the coin was "Italy", the country of beauty and culture; on the other side were the "Italians", an ingenious but corrupt untrustworthy and licentious race'.

mercoledì 21 gennaio 2009

domenica 18 gennaio 2009

Dream on

Stanotte ho fatto un sogno, uno di quelli dai quali non vorresti svegliarti mai. Era un sogno bellissimo e, non so perchè, ma quando mi sono svegliata è come se un messaggio fosse arrivato diritto alla mia testa. Stavo sbagliando tutto. Il mio atteggiamento, i miei ragionamenti. Ora basta.

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I don't know what's right and what's real anymore
I don't know how I'm meant to feel anymore
When d'you think it will all become clear?
'Cuz I'm being taken over by the fear..

giovedì 15 gennaio 2009

Per me, anche oggi, dal cielo non è piovuto niente. Fatta eccezione per l'acqua.

Se è proprio così che deve andare, alla fine imparerò ad accettarlo. Non si tratta di mancanza di fiducia in me stessa, anzi è l'esatto contrario, è la consapevolezza di valere qualcosa che mi spinge a continuare a chiedere, a domandare. La speranza di ottenere qualcosa che fondamentalmente credo di meritare, mi spingerà ad andare avanti da sola. Non so per quanto, forse un giorno mollerò definitivamente i miei sogni. Smetterò di sperare di incontrare la mia anima gemella. Smetterò di credere di essere una "eccellente traduttrice". Ma prima di quel momento continuerò a lottare per ottenere quello che voglio.

lunedì 12 gennaio 2009

January, cold January

Alternare momenti in cui si ha troppo da dire ad altri in cui da dire non si ha nulla di certo non aiuta. E di conseguenza diventa difficile anche scrivere un paio di frasi qui sorpra. Scrivi e cancelli a tempo record. Non mi do nemmeno il tempo di riflettere, rileggere e eventualmente cancellare e ricominciare da capo. Tutto deve uscire perfetto, e subito. Come dovrebbe essere per tutto, non solo questo post. Ma ovviamente così non è, e così probabilmente non sarà nemmeno in futuro. E allora tutto quello che rimane da fare è rimboccarsi le maniche e, in un modo o nell'altro, cercare di dare il proprio meglio, per fare in modo di arrivare lì. Ovunque si voglia arrivare.

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"Il cuore ispira gesti che la ragione non riesce a comprendere"

giovedì 1 gennaio 2009

Happy New Year


ready, steady, go!